domenica 8 marzo 2009

8 Marzo: festa della donna


Pieno di gente per le strade di Venezia, molti turisti come sempre, ma noto qualcosa di diverso...tante donne, tanta confusione, tante risate esagerate...ah, sì...l'8 Marzo, ma...
8 Marzo 1908, data lontana nel tempo e nella memorira.
Chissà perché a scuola si ostinano a farci imparare la storia solo fino ai primi del '900, poi, magicamente, non si riesce finire il programma(forse perché un popolo ingorante è un popolo facile da governare?!), così quel che arriva dopo, periodo che intreccia maggiormente le nostre vite, sembra cadere completamente nel limbo: i nonni ci guardano con occhi sgranati, increduli della nostra ignoranza sulla guerra, sull'Olocausto, i nostri padri assumono la stessa espressione quando non capiamo cosa significhi il '68, le mamme scuotono la testa quando diciamo che non sappiamo nulla del femminismo se non che ci hanno detto che è una brutta cosa...ed eccoci diventare ospiti del nostro tempo: vite scagliate di qua e di là perché incoscienti delle proprie radici e della strada compiuta.
Quel lontano 8 Marzo di 101 anni fa, sono morte 129 donne. Morirono arse vive, perché troppo accanite nella loro protesta contro il maltrattamento nell'ambito lavorativo, perché scioperarono troppo a lungo per i loro diritti, si dimostrarono troppo unite secondo il responsabile dello stabilimento tessile in cui lavoravano. Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire, e accese il fuoco: quelle donne morirono per aver avuto il coraggio di lottare contro quello che credevano sbagliato.
Purtroppo quel che le donne dimostrano oggi è il loro bicchiere mezzo vuoto per le strade, le risate per i ristoranti, la loro idiozia di fronte a un uomo che si spoglia. Fanno quello che han fatto gli uomini per migliaia di anni.
Il significato di questa festa sta nel ricordare che stiamo lottano in un mondo in cui i diritti facilmente vengono calpestati. Giorni come questo dovrebbero farci ricordare come comporti sempre molti sacrifici fare dei passi avanti, come sia difficile per noi donne farci accettare in un mondo in cui l'uomo ha sempre fatto "il buono e il cattivo tempo", in questo modo, di certo, non riusciamo a dimostrare che abbiamo valore, ma solo la nostra stupidità.
Non si festeggia andando a mangiare una pizza con le amiche e cercando di rimorchiare...non si festeggia comportandosi come uomini. Si festeggia ricordando che ogni giorno stiamo cercando di conquistare un pò più di rispetto, spesso, invece, quel che si dimostra è solo che le donne sono delle idiote.

2 commenti:

  1. Hai scritto cose che dovrebbero far riflettere chi decide cosa dobbiamo imparare e cosa non serve sapere. E vero, a scuola non insegnano certe cose, non mi ricordo che mi abbiano insegnato il vero significato di questo giorno o quello che successe nel 68. Ora non conosco le scuole e cosa insegnino, vedo però che non insegnano più i valori della vita che esistevano ai miei tempi.

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  2. Io non festeggio l'otto marzo, non vedo il motivo di dover andare in giro a fare l'oca padovana, quando dovrebbe servire a far riflettere la gente sul vero significato di questo giorno. Mancherei di rispetto a quelle 129 donne che persero la vita per una lotta sociale di cui anche io ne beneficio oggi. Più andiamo avanti e più perdiamo i veri valori. Buona domenica e buona vita
    Viviana

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