mercoledì 12 ottobre 2011
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Tutti quelli che vorranno potranno dire: Il perché si lascia una città così splendida. Il perché siamo sempre meno ad essere "veri veneziani": nati e cresciuti a venezia. Il perché la città sarà un bel museo a cielo aperto...o forse sottovetro. Alcune foto di Daniele De Col UNA SEZIONE DEDICATA AGLI ANIMALI SMARRITI NELLA PROVINCIA DI VENEZIA
E' fosco l'aere, il cielo e' muto,
ed io sul tacito veron seduto,
in solitaria malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!
Fra i rotti nugoli dell'occidente
il raggio perdesi del sol morente,
e mesto sibila per l'aria bruna
l'ultimo gemito della laguna.
Passa una gondola della città.
"Ehi, dalla gondola, qual novità ?"
"Il morbo infuria, il pan ci manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!"
No, no, non splendere su tanti guai,
sole d'Italia, non splender mai;
e sulla veneta spenta fortuna
si eterni il gemito della laguna.
Venezia! l'ultima ora e' venuta;
illustre martire, tu sei perduta...
Il morbo infuria, il pan ti manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!
Ma non le ignivome palle roventi,
ne' i mille fulmini su te stridenti,
troncaro ai liberi tuoi di' lo stame...
Viva Venezia!
Muore di fame!
Sulle tue pagine scolpisci, o Storia,
l'altrui nequizie e la sua gloria,
e grida ai posteri tre volte infame
chi vuol Venezia morta di fame!
Viva Venezia!
L'ira nemica la sua risuscita
virtude antica;
ma il morbo infuria, ma il pan le manca...
Sul ponte sventola bandiera bianca!
Ed ora infrangasi qui sulla pietra,
finché e' ancor libera,
questa mia cetra.
A te, Venezia,
l'ultimo canto,
l'ultimo bacio,
l'ultimo pianto!
Ramingo ed esule in suol straniero,
vivrai, Venezia, nel mio pensiero;
vivrai nel tempio qui del mio core,
come l'imagine del primo amore.
Ma il vento sibila,
ma l'onda e' scura,
ma tutta in tenebre
e' la natura:
le corde stridono,
la voce manca...
Sul ponte sventola
bandiera bianca!
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