giovedì 6 maggio 2010

Venezia, presto tappeti digitali in calle: serviranno per contare i turisti

Tappeti sparsi per Venezia. Sarà questo il lusso che la città si concederà da qui ad un anno?
Ancora non è dato di saperlo. Tuttavia non di preziosi persiani stiamo parlando, ma di (forse altrettanto preziosi) “tappeti intelligenti” in grado di capire da cosa vengono calpestati.
È questa in sostanza la nuova tecnologia sulla quale stanno lavorando gli esperti del Future Centre veneziano di Telecom Italia in collaborazione con la società Vela.
«I tappeti – spiega Fabio Carati che del progetto è il responsabile – saranno tra circa un mese sperimentati in prossimità del People Mover. In questo modo possiamo sfruttare i tornelli del trenino per confrontare i dati e capirne l'affidabilità».
Per ora la tecnologia dei tappeti, che resteranno in azione per sei mesi, hanno la capacità di “capire” il peso dell'oggetto o persona che ci passa sopra, che cosa lo sta calpestando, nonché il flusso e la direzione del moto.
Tuttavia si prevede che in futuro possano capire se a calpestarli sarà una scarpa maschile o femminile o, dall'elasticità e velocità della pressione, se sopra ci sia passato un giovane o un anziano.
Il progetto, spiega l'ingegner Curti, si inserisce nell'ottica di Marco Polo 2.0, la piattaforma che gestisce il turismo a Venezia.
Se in futuro sarà possibile un vero e proprio utilizzo standard dei tappeti non si sa; intanto, però, la volontà è quella di raccogliere i dati per monitorare il traffico cittadino.
Si potrà cioè costruire le mappe dei flussi turistici e capire come si muove la città. In base a queste informazioni ogni tipo di servizio sarà progettato e lanciato sul territorio in maniera razionale. Consapevole cioè di dove c'è una vera necessità e dove meno.
Da qui si deduce la collaborazione con Vela, controllata da Actv. Ma gli sviluppi possibili riguardano anche le altre aziende e gli altri servizi gestiti direttamente o indirettamente dal Comune. Come l'asporto dei rifiuti e la pulizia della città.
Se sappiamo, infatti, che una strada è più frequentata di un'altra sapremo anche che lì ci sarà maggior bisogno di cestini per l'immondizia. Non solo, ma sapremo anche se in più ne servono ad esempio due oppure cinque, in relazione anche al periodo dell'anno.
Ma la prospettiva, continua Carati, «è quella di giungere ad una collaborazione con le aziende per creare ecosistemi più intelligenti, in cui tutto sia collegato per una migliore efficienza e un minor spreco». Le aziende, infatti, in possesso dei dati sapranno fornire con maggior efficienza e risparmiando sui costi i servizi erogabili. Non solo, ma potranno creare applicazioni disponibili al cliente alla maniera del più noto Google map.
Il pregiato tappeto (incollato al suolo per demoralizzare i mal intenzionati) per il bene della collettività sarà calpestato come un rozzo zerbino. Insomma, mai tanta maleducazione sarà stata così utile.

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