Iniziamo con gli assalti

Dai giorni di Pasqua si assiste a un'ondata di turisti. Quello che si nota di più è il "turismo comitiva", ovvero quello delle gite scolastiche, quello di gruppi di scolari con gli zaini che in gruppo si muovono su e giù per il vaporetto correndo, rompendoti le orecchie mentre tu torni a casa dovo una giornata di lavoro. Quelli che non si alzano per lasciare il posto, quelli con gli insegnanti più maleducati di loro che non stanno attenti dove camminano e ti fanno perdere il vaporetto perché non sono in grado di gestire la mandria e tenerla tutta a destra o asinistra, o comunque permettere il passaggio.

Il turista, per noi veneziani, è quello che:
-guarda peraria;
-cammina all'indietro;
-cammina in avanti guardando indietro;
-pretende di farsi una foto dall'altra parte del ponte pretendendo che gli altri si fermino finché la foto non viene scattata;
-pensa che a Venezia non ci abiti più nessuno;
-crede che tutti siamo tranquilli e non abbiamo fretta;
-crede che abbiamo la barca sotto casa, come loro hanno la macchina;
-crede che diciamo solo "ostregheta", "gondoleta", ecc;
-pensa che il turismo ci porti nelle tasche tanti soldi e quindi siamo tutti contenti di averlo;
-chiede se il vaporetto va a San Marco, quando il marinaio l'ha appena detto che ci va;
-non sa che non si può andare in auto e/o in motorino per Venezia (e nemmeno in bici);
-entra nelle chiese in pantaloni corti minigonna e canottiera;
-gira d'estate a petto nudo per la città;
-gira d'estate in costume e con il pareo per la città;
-crede che la gondola sia uno dei nostri mezzi per muoversi;
...

vi assicuro che sono vere, perché sono molte domande che mi fanno i turisti.
Sicuramente ne dimentico qualcuna!